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Il cinema... visto da www.viabonanno24.it

Persepolis

Titolo originale: Persepolis
Nazione: Francia
Anno: 2007
Genere: Animazione
Durata: 95'
Regia: Vincent Paronnaud, Marjane Satrapi
Cast (voci): Paola Cortellesi, Licia Maglietta, Sergio Castellitto, Angelica Bolognesi, Miranda Bonansea, Angelo Maggi

Teheran, 1978: Marjane, otto anni, sogna di essere un profeta che salverà il mondo. Educata da genitori molto moderni e particolarmente legata a sua nonna, segue con trepidazione gli avvenimenti che porteranno alla Rivoluzione e provocheranno la caduta dello Scià. Marjane sarà quindi costretta sin da piccolissima a fare i conti con la nuova società dei "pasdaran", il ritorno del velo, le costrizioni sociali, l'arresto degli amici dei genitori, oppositori della nuova dittatura teocratica. Da fanatica degli Abba e del movimento punk di cui colleziona segretamente introvabili fanzine, Marjane vedrà di giorno in giorno limitare le sue libertà, fino al giorno in cui i suoi, preoccupati per l'incontrollabilità del suo carattere ribelle, si vedono costretti ad allontanarla da casa a 14 anni per andare a studiare a Vienna. Lì Marjane vive a 14 anni la sua seconda "rivoluzione": l'adolescenza, la libertà, l'amore ma anche l'esilio, la solitudine, la diversità.

Un argomento non certo «nazional-popolare» che attraverso i disegni dell'autrice aveva conquistato il pubblico per forza di stile e di intelligenza. Portarlo al cinema poteva sembrare un' operazione rischiosa se non azzardata. E infatti l' autrice aveva rifiutato le proposte che volevano farne il soggetto di un film di finzione, magari con qualche grande star hollywoodiana. Ha accettato solo quando avrebbe potuto controllare totalmente il progetto, non snaturarne lo spirito e dirigerlo insieme al compagno con cui divide lo studio dove lavora, Vincent Paronnaud.

Un'autobiografia a fumetti diventa così un film di animazione in bianco e nero e narra un angoscioso percorso di liberazione con un'intelligenza, una leggerezza e soprattutto una capacità di fondere, anche visivamente, le due culture da cui proviene, davvero invidiabili. Il tutto raccontato con meravigliosi disegni animati in bianco e nero, essenziali e volutamente infantili.

La parte più riuscita del film è la prima: il rapporto simbiotico tra la bimba e la nonna, la rappresentazione non priva di ironia dei genitori «dissidenti» ma ricchissimi, il passaggio da una dittatura monarchica a un integralismo religioso di Stato sono raccontati con grande freschezza. L'incontro di Marjane con l'Occidente ha accenti più scontati, ma rimane un forte messaggio multiculturale per nulla banale. Che tutto ciò avvenga con le armi (pacifiche) del cartone animato, è doppiamente importante, soprattutto ripensando ai tentativi iraniani di bloccare il film a Cannes e in altri festival. Unica pecca del film è che forse, a causa della scelta del "cartone animato", risulta poco coinvolgente e toccante, un po' freddo e distante.

La parola segreta di questo post è: LEHM. Capirai presto cosa significa questa frase.

Voto: 3½/5


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