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Il cinema... visto da www.viabonanno24.it

Correndo con le forbici in mano

Titolo originale: Running with scissors
Nazione: USA
Anno: 2006
Genere: Commedia/Drammatico
Durata: 122'
Regia: Ryan Murphy
Cast: Annette Bening, Brian Cox, Joseph Fiennes, Evan Rachel Wood, Alec Baldwin, Joseph Cross, Gwyneth Paltrow, Patrick Wilson, Gabrielle Union

Alla separazione del padre, assente e alcolizzato, e della madre, psicotica dalla omosessualità latente, ossessionata dalla scrittura e depressa per il mancato successo come poetessa, il giovane Augusten viene affidato al dottor Finch, l'originale quanto folle psichiatra della madre.

L'uomo vive in una bizzarra villa vittoriana rosa shocking con la signora Finch, madre affettuosa e allampanata che passa le sue giornate seduta sul divano a guardare vecchi film horror sgranocchiando croccantini per cani. Nella casa, dove regna la totale assenza di regole e i bambini fanno la cacca in salotto nascondendosi dietro l'albero di Natale (che da due anni non viene mai disfatto), vivono anche le due figlie biologiche dei signori Finch (la maggiore ha una morbosa relazione con il gatto mentre la minore è solita passare il tempo giocando con l'elettroshock) e il loro figlio adottivo (Joseph Fiennes, un ex-paziente dello psichiatra, violento e psicologicamente disturbato), col quale Augusten intreccerà una relazione sessuale-amorosa.

Questo è il trailer che mi ha spinto a vedere il film, dopo averlo scaricato da internet (visto che nei cinema non è proprio passato).


Sembrerebbe una storia di matti senza capo nè coda e invece è una vicenda realmente accaduta. L'ha raccontata Augusten Burroughs in un'autobiografia che in America è rimasta in testa alla classifica dei best-selller per 126 settimane (più di 2 anni!!!). Purtroppo però Ryan Murphy (celebre creatore di Nip/Tuck), pur spingendosi a fondo nel grottesco, non riesce a divertire più di tanto.

Nel film succede di tutto, di più, forse troppo: così il regista, dopo circa trenta minuti curiosi, perde il controllo della situazione e il film inizia a sbandare accumulando crisi di nervi e pazzie dei protagonisti. Bizzarria però non è purtroppo sinonimo di originalità e così l'eccesso di follia porta alla noia: la sceneggiatura forse era valida ma probabilmente serviva un regista migliore, forse con uno sense of humour alla Woody Allen.

La pellicola comunque, oltre a uno stile visivo davvero memorabile, ha un altro grande pregio: è recitato benissimo da una compagnia di attori eccellenti che sembrano voler fare a gara per dimostrare come si possa essere intensi ed espressivi senza strafare. Nel cast spiccano in particolare Joseph Cross, buffo e toccante nei panni di Augusten, la madre Psicotica Annette Bening e lo scervellato (e decisamente irritante) strizzacervelli Brian Cox.

Come sostiene Mauro Gervasini di FilmTV, «sembra di essere a teatro» e questo è anche uno dei limiti della pellicola nel senso che la matrice letteraria, statica, più che altro da palcoscenico, si sente tutta. La confezione è elegante e la vicenda coinvolgente ma purtroppo alla fine il film trasmette ben poco e rischia più che altro di annoiare. Si può insomma dire che le cose più divertenti di tutta la pellicola si vedono nel trailer! ;-) Peccato (comunque mezza stellina in più di incoraggiamento perché è un semi-esordio).

Voto: 2½/5


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