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Il blog di Francesco

10 maggio 2008

Non mi stuferò mai di Eurodisney - I parte

Cronaca in due parti della gita a Disneyland Paris fatta con Tommaso.
La seconda parte verrà pubblicata domani 11 maggio.


Come ho scritto sul blog, circa una settimana fa sono stato a Parigi e ovviamente sono stato a Eurodisney o meglio a Disneyland Paris, come è stato rinominato nell'ottobre 1994. Dico "ovviamente" perché ormai ho perso il conto delle volte che ci son stato: forse sette od otto ma giuro che davvero non me lo ricordo proprio.

Non c'è niente da fare, mi piace proprio: non tanto le attrazioni o le montagne russe ma quell'atmosfera gioiosa e melensa che in altre circostanze mi farebbe venire il voltastomaco e che invece lì mi piace e mi fa sentire tranquillo e in pace con me stesso.

Ma ora, un breve commento su ognuna delle attrazioni che io e Tommaso abbiamo coraggiosamente affrontato: e pensare che lui non era mai stato su nessuna montagna russa e prima di entrare nel parco aveva detto che non l'avrebbe mai fatto... potere dell'atmosfera magica di Disneyland che ispira fiducia e serenità anche di fronte a un triplo giro della morte fatto in retromarcia e con avvitamento finale! :-)

cliccare sulle immagini per vederle ingrandite

Scesi dalla RER (metropolitana extraurbana) alla fermata di Marne-la-Vallée verso le 10 del mattino, ci siamo subito diretti verso la nostra prima meta: il vero e proprio Disneyland Park.

Arrivati al parco, il primo posto dove siamo entrati è il labirinto di Alice: tranquillo e riposante, quello che ci voleva per iniziare ad ambientarsi nell'atmosfera Disney. Poi dopo siamo andati al galeone dei pirati dei Caraibi: anche questo molto rilassante ma è bastata una piccola discesa un po' brusca di qualche metro per far spaventare Tommaso, che ancora non immaginava cosa avrebbe provato di lì a qualche ora.
Dopo i pirati siamo passati alla casa stregata: anche questa molto soft ma carina. Tommaso era soddisfatto ma io iniziavo a sentire il bisogno di qualcosa di leggermente più adrenalinico.

È così che ci siamo diretti verso il Big Thunder Mountain: dopo una fila di quasi un'ora (la più lunga che abbiamo fatto in tutta la giornata) siamo saliti sui vagoncini che ci avrebbero portato in giro per quella che doveva essere una miniera tra le montagne. Per quanto ancora fossimo ben lontani dalle velocità e dall'adrenalina che avremmo provato più avanti, finalmente si iniziava a provare qualcosa di eccitante e molto divertente.

Una volta usciti dal Big Thunder Mountain abbiamo pranzato in un fast-food a tema "Re Leone" e poi ho deciso che era giunto il momento di far provare a Tommaso il primo giro della morte della sua vita: la scelta è stata molto facile ed è ricaduta su Indiana Jones and the Temple of Peril. C'ero già stato qualche anno fa con mia madre ma è sempre divertente ed emozionante, non c'è che dire.

Subito dopo Indiana Jones ci siamo trasferiti al nuovo parco che avrebbe chiuso alle 19, ben due ore prima dell'altro. Le montagne russe Rock 'n' Roller Coaster erano pressochè deserte: poco più di cinque minuti di fila. Un'occasione simile non potevamo lasciarcela sfuggire e quindi in un batter d'occhio ci siamo ritrovati con le cinture di sicurezza allacciate, seduti su un missile e pronti a essere lanciati a tutta velocità verso giri della morte, avvitamenti, salite vertiginose e discese altrettanto mozzafiato.
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