Francesco e Fabio sul dondolo (dall'album di Francesco: Estate 2007 - Cagliari)
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Bonanno Pisano
Bonanno Pisano fu uno scultore attivo a Pisa tra l'ottavo e il nono decennio del XII secolo.
Dal Vasari gli furono attribuiti il progetto e l'inizio dei lavori del campanile di Pisa, fondato nel 1173, ma terminato solo nel sec. XIV.
La paternità di questa prima fase dei lavori fu accreditata dal ritrovamento nelle vicinanze di una pietra tombale col suo nome (oggi murata nell'atrio della Torre) e di un frammento epigrafico di stucco rosa, calco di una lastra metallica, attualmente collocato sullo stipite della porta di ingresso dell'edificio, dove si legge, con scrittura a rovescio: E O/Q C H SPISAN(us) C(i)VIS BONANNO N(omin)E (cittadino pisano di nome Bonanno).
Di recente la critica ha negato ripetutamente tale attribuzione, riconoscendolo unicamente in relazione alla sua attività scultorea.
Tra il marzo 1179 e il marzo 1180 realizza la bronzea Porta reale del Duomo pisano, successivamente distrutta nell’incendio del 1565. Di questa ci è nota l'iscrizione con la firma, menzionata nelle "Vite del Vasari": "Ego Bonannus Pis. mea arte hanc portam uno anno perfeci tempore Benedicti operarii".
Del 1186 è la la porta di San Ranieri, collocata nel transetto destro del Duomo di Pisa, inserita in un portale databile al tempo dell'esecuzione della facciata del Duomo le cui imposte bronzee narrano in venti formelle i principali episodi della Vita di Cristo. La direzione di lettura s’intende a porta chiusa: dalla prima formella in basso a sinistra fino alla quarta del primo ordine, e poi ancora da sinistra a destra in tutti i successivi, fino all’ultimo. Le formelle, disposte in cinque ordini presentano oltre alle storie di Cristo, Dodici profeti in un Paradiso di palme che occupano la fascia inferiore della porta e il Peccato Originale realizzato tramite una sequenza di figurine ospitata nella formella con la Cavalcata dei Magi. Al sommo della porta Cristo e Maria nella gloria del Paradiso inseriti in architetture che dominano la scena con cupole e pilastri. In queste scene i personaggi appaiono racchiusi in pesanti vesti e con il corpo aggettante dal fondo, tutti stilemi derivati dalla scultura antica.
Nel 1186 viene collocata nella facciata principale del Duomo di Monreale la porta bronzea inviata da Pisa dall'artista e realizzata probabilmente tra il 1185 e il 1186 . L'opera è firmata "Bonanno civis pisanus". Iconograficamente nei cinque ordini inferiori vi sono scene del Vecchio Testamento, sette dedicate alla storia di Adamo ed Eva, e altre sei ad altrettante coppie di profeti mentre nei cinque superiori scene del Nuovo, al sommo Cristo e Maria nella gloria del Paradiso. Inoltre vi si nota una diffusa normalizzazione iconografica, ritornano le aureole, le architetture perdono profondità e appaiono ricoperte di una fitta decorazione che ne smorza la plasticità, tutti elementi che fanno pensare ad una precisa richiesta dei committenti.