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Il blog di Francesco

29 settembre 2008

Il mio primo torneo di Burraco

Domenica sera: dopo aver guardato l'ennesima "entusiasmante" partita di calcio del Cagliari, io e Tommaso cercavamo un modo per ravvivare la nostra serata. Abbiamo così chiamato Francesca e Irene e ci siamo accordati per andare tutti insieme al luna park di Lucca: niente di entusiasmante ma sempre meglio di nulla.

L'appuntamento era per le 10 di fronte all'ingresso del parco giochi però, sapendo che alle 9 e mezzo iniziava il torneo di Burraco al Circolo Bridge di Lucca, io e Tommaso abbiamo deciso di passare prima al circolo, assistere per una mezzora e poi avviarci verso il vicino luna park.

Fatto sta che, senza neanche accorgercene, ci siamo ritrovati seduti al tavolo e non certo da spettatori. Abbiamo così disputato il nostro primo torneo: il risultato non è stato esaltante ma neanche è andata così male. Io ho fatto un errore di quelli da "libro nero del Burraco" ma in fondo questo "tuffo di gioventù" ci è servito per iniziare a capire i trucchi e i segreti del torneo. E ora siamo pronti per tornare più competitivi che mai al prossimo appuntamento insieme alle nostre coraggiose compagne Francesca e Irene (che alla fine hanno rinunciato al luna park per venire ad assistere al torneo e a fare il tifo per noi), sperando di sottrarre la ricca posta in palio alle eleganti, severe e agguerrite vecchiette.

Vi terrò aggiornati sulle nostre prossime imprese... fate il tifo per noi!

  • 29/9/08 23:01  
    Anonymous Tommi ha detto...

    Sì sì sì dobbiamo rifarci la prossima settimana



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25 settembre 2008

Succede solo... a mensa!

Oggi ero a mensa da solo e mi è capitata una cosa che vi devo assolutamente raccontare.

Sono arrivato più presto del solito quindi quasi tutti i posti erano vuoti, così mi sono seduto a un tavolo vicino all'uscita, ovviamente libero. Dopo pochi minuti è arrivata una ragazza che mi ha chiesto se il posto di fronte a me era libero e se poteva sedersi. Io le ho detto di sì ma non ho potuto fare a meno di stupirmi e chiedermi tra me e me perché di tutte le centinaia di tavoli liberi, fosse venuta proprio al mio.

Dopo pochissimo tempo mi chiede: scusa, posso chiederti un favore? E io: sì, dimmi. E lei: ascolta, siccome c'è un ragazzo che mi dà sempre noia, se viene a disturbarmi anche oggi puoi far finta di essere mio amico?

Un po' stupito le rispondo di sì. Passa ancora qualche minuto e io, avendo già quasi finito di cenare, inizio a domandarmi se a fine cena me ne sarei potuto andar via lasciando questa matta da sola o se avrei dovuto tenerle compagnia fin quando non finiva di mangiare.

Poi all'improvviso lancia un urlo per chiamare un ragazzo dall'altra parte della sala: "Diegooooo!". Io la guardo un po' stupita e lei ci tiene subito a precisare dicendo con un sorriso: ecco, finalmente ora arriva il mio "vero" amico!

Diego arriva e si siede al tavolo. A quel punto lei inizia a parlare senza fermarsi un attimo: racconta al suo amico che si era lasciata col fidanzato, che però lei gli voleva ancora bene e che era il suo tenero bambino ma che avrebbe dovuto trovarsene un altro migliore, studioso, intelligente e che studiava nella sua facoltà.

Diego le risponde che forse uno così doveva ancora trovarlo e lei ribatte subito che invece l'aveva già trovato: epppure era stata lasciata qualche ora prima, evidentemente non aveva perso tempo, ho pensato io.

Poi inizia a tormentare Diego lamentandosi del cibo della mensa e dicendo che gli mancava la carne che gli preparava la mamma e mille altre cose, saltando di palo in frasca ogni cinque secondi. Io ovviamente, pur avendo finito di cenare, ho fatto finta di scrivere al cellulare per poter restare seduto al tavolo e divertirmi ancora un po' ascoltando i loro strambi discorsi.

Mi sono anche chiesto: ma se il "disturbatore" di cui aveva paura quella "povera fanciulla", era davvero l'ex-ragazzo, in che modo avrei dovuto difenderla o fingere di essere un suo amico? O peggio, avrebbe fatto tutto lei e magari mi avrebbe presentato, in modo volutamente ambiguo, come il suo "nuovo amico"? E a quel punto il suo ex-fidanzato mi avrebbe (giustamente?) picchiato? O avrebbe (più giustamente) picchiato lei?

Chissà... ma forse è un bene non averlo scoperto! :-)
  • 26/9/08 16:05  
    Anonymous Lorenzo ha detto...

    Che tipa...Pensavo che certe cose accadessero solo nei telefilm americani!

  • 28/9/08 02:34  
    Anonymous Cla ha detto...

    Chissà perchè ma ho un'immagine ben definita di te che resti seduto ad ascoltare facendo finta di nulla...;-P

    penso davvero che in nessun caso avrei avuto la faccia di fare un simile teatrino con uno sconosciuto...mah, ne esiste di gente bizzarra!
    :-D




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19 settembre 2008

Burraco, che passione!

Come sa perfettamente chi mi conosce bene, sono una persona che molto facilmente si appassiona alle cose e si fa coinvolgere tantissimo dalle novità. C'è da dire che talvolta queste mie "fisse" ci mettono davvero poco a stufarmi ma questo non avviene sempre e secondo me il Burraco sarà una delle passioni destinate a durare un po' di più.

Ebbene sì, il Burraco, il gioco di carte simile al Pinnacolo (secondo me purtroppo un po' meno divertente, a dire il vero) ma con alcuni pregi rispetto alla sua cugina Pinella (o Pinnacolo che dir si voglia): innanzitutto la posibilità di giocare su internet con amici, familiari o anche perfetti sconosciuti.

Sono infatti tantissimi i siti (anche se purtroppo al momento solo uno è gratuito) che offrono di poter partecipare a partite o interi tornei di Burraco online, ovviamente previa registrazione, mentre non esiste nessun sito di Pinella che permette di fare altrettanto.

Inoltre la maggiore diffusione del Burraco in ogni zona d'Italia fa sì che, quando si ha voglia e ci si sente abbastanza pronti per confrontarsi con gli anziani che solitamente frequentano i circoli dove si gioca a carte (tradizionalmente dei veri e propri esperti in materia), si possa partecipare ai tantissimi tornei che si tengono più volte alla settimana in ogni città che si rispetti.

Da bravo anziano pensionato quale divento in certi casi, dopo essermi comprato un libricino interamente dedicato al Burraco, sono andato a informarmi in uno dei più di cinque circoli presenti a Lucca. Ho COSì scoperto che nel circolo di Burraco situato in centro città, i tornei si tengono ogni mercoledì, sabato e domenica.

Così ho iniziato ad allenarmi coinvolgendo Tommaso, Francesca, il suo fidanzato Matteo e prossimamente sarà il turno della coppia Irene-Giovanni (praticamente gli stessi del karaoke, ricordate? Foto: 1 | 2).

Ovviamente mi piacerebbe poter fare qualche partita (e anche qualche torneo, perché no?) anche quando torno a Cagliari quindi non avete scuse: in qualsiasi parte del mondo vi troviate siete tutti invitati a imparare le regole di questo semplicissimo gioco e avvisarmi quando le avete lette in modo che possa spiegarvi dopo ci possiamo incontrare (virtualmente o di persona) per fare le prime partite.

Per imparare le regole vi consiglio di leggere questo breve ma completo riassunto, se invece voleste approfondire ogni dettaglio del gioco potete studiare tutto il codice di gara sul sito della Federazione Italiana di Burraco, la Fibur.

  • 20/9/08 01:48  
    Anonymous Cla ha detto...

    ahahah!!!pure il libriccino...che dolce!;) non ho ancora letto le regole, è più forte di me, ma sono refrattaria alle istruzioni! prometto (prima o poi) di rimediare, così sarai contento e potremo giocare!:D però una cosa...io ai circoli dei pensionati non ti accompagno! :P

  • 21/9/08 00:39  
    Anonymous macioz ha detto...

    tranquillo, ho studiato le regole... presto inizierò a giocare...

  • 6/10/08 18:17  
    Anonymous Anonimo ha detto...

    con la tua razionalità perchè non provi il bridge?

  • 6/10/08 22:30  
    Blogger Francesco ha detto...

    Il bridge l'ho provato per alcuni anni ed è sicuramente molto bello ma richiede molta più attenzione e concentrazione del Burraco... col Burraco invece posso rilassarmi un paio d'ore senza stare troppo a scervellarmi e pensare! :)



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09 settembre 2008

Niente paura

Chi mi è stato vicino in questi mesi mi avrà sentito ripeterlo fino allo sfinimento, sarà comprensibilmente stufo e quindi giustamente non vorrà sentirlo ancora per l'ennesima volta.

Ma, del resto, voi che mi siete stati tanto vicini nell'ultimo periodo (e lo siete tuttora), sapete quanto l'incidente dello scorso ottobre abbia condizionato i miei discorsi e i miei pensieri, talvolta fino a rendermi quasi monotematico o paranoico.

Quindi mi perdonerete se ho scelto di condividere sul mio blog con tutti quelli che ancora non lo sanno questa mia "folle convinzione" di cui ovviamente non sono realmente convinto ma che mi piace pensare che sia vera.

Tutti voi sapete della lettera che il mio amico Lorenzo ha scritto a Ligabue quando ero in ospedale e stavo ancora decisamente male (e se ancora non lo sapete, correte subito qui per informarvi). Ligabue purtroppo non ha mai risposto a quella lettera però proprio in quel periodo (il 26 ottobre per l'esattezza) le radio e le tv italiane hanno cominciato a trasmettere il suo nuovo singolo intitolato "Niente paura".


Nella mia stanza d'ospedale a Viareggio il televisore restava acceso per parecchie ore al giorno e il video di quella canzone veniva trasmesso spesso, soprattutto da Rete A.
Inoltre, dopo circa un mese passato sdraiato in un letto d'ospedale, la prima volta che i miei genitori mi hanno portato a fare una passeggiata in macchina, appena avviato il motore dell'automobile, si è accesa la radio che in quel momento trasmetteva proprio quella canzone che faceva così:

A parte che i sogni passano, se uno li fa passare,
alcuni li hai sempre difesi altri hai dovuto vederli finire...

Niente paura, niente paura, niente paura
ci pensa la vita mi hanno detto così
Niente paura, niente paura, niente paura
si vede la luna perfino da qui...

Tira sempre un vento che non cambia niente,
mentre cambia tutto, sembra aria di tempesta;
senti un po’ che vento, forse cambia niente,
certo cambia tutto sembra aria bella fresca...

Vi sembrerà il delirio di un povero pazzo ma mi piace pensare che in fondo quella canzone fosse destinata anche a me, come se Ligabue l'avesse scritta pensando anche a quel suo fan sdraiato in un letto d'ospedale. Non tentate di spiegarmi che non è possibile perché non fatichereste a convincermi, in quanto lo so benissimo anche io che non è vero. Però, io che sono così inguaribilmente razionale, questa volta voglio cercare di credere a questa "illogica teoria": in fondo, non faccio del male a nessuno se ne resto convinto, no?

P.S.: Cercando un'immagine da aggiungere a questo post, mi sono imbattuto per puro caso in un sito che riporta una dichiarazione di Ligabue (che potete leggere qua sotto, eventualmente cliccandoci sopra per ingrandirla) proprio a proposito del significato che quella canzone ha avuto per alcuni suoi ascoltatori: è solo l'ennesima coincidenza?

  • 11/9/08 18:35  
    Anonymous Anonimo ha detto...

    molto bello e toccante.

  • 13/9/08 13:02  
    Anonymous Lorenzo ha detto...

    Toccante, commovente, intenso...non riesco a trovare un aggettivo che renda il senso ma non sia banale...vabbè, ci siamo comunqe capiti.



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